Il software di Backup Data Protector di HP è certificato per funzionare, come client, sotto sistemi linux Suse Enterprise e Red Hat Enterprise. Quindi abbiamo dei pacchetti di distribuzione tar.gz e rpm, non certo l’ideale per un sistema Debian like come Ubuntu. Saranno sufficienti lo stesso per installare un funzionale client per effettuare il backup.
Innanzitutto occorre avere a disposizione i cd di Data Protector etichettati come Solaris e Linux e HP UX. Nel caso in esempio abbiamo preso in esame la versione 6.11, mentre Ubuntu Linux è la versione 10.04 Server, che dovrà essere risolta in reverse DNS come pre-requisito iniziale.
Per iniziare abbiamo bisogno di installare il pacchetto RPM e Xinetd che si occuperà di “ascoltare” le richieste dal Data Protector.
sudo apt-get update
sudo apt-get install rpm xinetd
RPM necessita di una piccola modifica, infatti dobbiamo lanciare il comando con l’opzione –force-debian, quindi automatizzeremo le operazioni. Per prima cosa rinominiamo l’eseguibile:
sudo mv /usr/bin/rpm /usr/bin/rpm-ori
Ora creiamo un file (sudo vi /usr/bin/rpm) che si chiamerà rpm con il contenuto:
#!/bin/sh
/usr/bin/rpm-ori --force-debian $@
Rendiamo eseguibile il file appena creato:
sudo chmod 755 /usr/bin/rpm
Prima di procedere all’installazione vera e propria verifichiamo che la porta 5555 del servizio xinetd sia libera (verrà usata appunto per attendere le istruzioni dal server di Data Protector). Con un editor di testo apriamo il file /etc/services e commentiamo:
#rplay 5555/udp # RPlay audio service
Ora possiamo caricare il cdrom (noi abbiamo usato quello denominato HP-UX), montarlo nel sistema e avviare l’installazione indicando il server e quali componenti installare.
sudo mount /dev/cdrom/ /media/cdrom
cd /media/cdrom/LOCAL_INSTALL
sudo ./omnisetup.sh -server FQDN.server.dataprotector -install da
dove modificheremo ovviamente FQDN.server.dataprotector con il nome del server in questione, mentre per i componenti sarà sufficiente indicare quali scegliere (da = disk agent). Si otterrà un output simile a questo:
Data Protector version A.06.11 found
Client detected, installed packets: da
Packets going to be installed: omnicf da
Unpacking selected packets from CD, please wait (5-10 minutes)...
Unpacking complete!
Data Protector software package successfully installed
Installing Disk Agent (da)...
Data Protector software package successfully installed
Importing client to FQDN.server.dataprotector...
Import host successful.
Installation/Upgrade session finished.
Abbiamo quasi concluso, con l’operazione precedente avremo già inserito tra i client noti all’interno di Data Protector il nostro server Linux (dovreste vederlo attivo alla voce client) tuttavia nel caso abbiate partizionato il vostro sistema con il filesystem Ext4 serve ancora una piccola modifica. Per qualche motivo Ext4 non è tra i filesystem elencati. Dovremo semplicemente indicarlo con una piccola modifica.. In caso contrario vi ritroverete durante il backup un errore simile a “All mountpoints on host “x.y.z” are excluded.“.
Il workaround richiede di modificare il file che si trova sotto /opt/omni/lbin/.util
Alla riga 351 troveremo un comando piuttosto lungo dove sono elencati i vari filesystem. Aggiungeremo dopo -t ext3 il nostro ext4 e la stringa dovrà essere come segue:
/bin/df -P -t ext2 -t SFS -t ext -t minix -t xiafs -t reiserfs -t ext3 -t ext4 -t vfat -t vxfs -t xfs 2>/dev/null | sed '1d' | awk '{print $6}'
A questo punto serve un ulteriore verifica di buon funzionamento. Nel nostro caso il servizio sulla porta 5555 non era attivo, infatti dando il comando netstat -vantp questa non compariva tra quelle attive in ascolto. Forse un bug non ha scritto la porta nel file /etc/xinetd.d/omni. Editato con il nostro solito editor avremo cura che appaia come segue:
service omni
{
disable = no
id = omni
socket_type = stream
protocol = tcp
user = root
wait = no
server = /opt/omni/lbin/inet
server_args = -log /var/opt/omni/log/inet.log
port = 5555
}
Riavviamo il servizio sudo /etc/inet.d/xinetd restart e abbiamo concluso il lavoro nel nostro sistema operativo. Dalla Gui di Data Protector ora siamo pronti a creare e lanciare il backup del server Ubuntu.
dani
Ok per l’installazione, ma il patching …?
L’unico modo che conosco è passare tramite l’installation server, ma se la piattaforma di destinazione è debian/ubuntu si rifiuta di continuare.
Esiste una via alternativa?
admin
Io utilizzo i singoli pacchetti in rpm, ma in genere utilizzando solo il Disk Agent non è che cambi tanto spesso. L’installation server (in nfs) non sono riuscito a metterlo in piedi con ubuntu. Probabilmente se non è una RedHat o Sles ultime versioni non va.