Nota
Al momento in cui scrivevo l’articolo Google chiamava il suo ecosistema GSuite, che oggi si chiama Workspace.
Ho avuto la fortuna di provare i pacchetti intermedi di questi due servizi/prodotti. Microsoft 365 è in realtà Office 365, ma è stato recentemente rinominato, sarà che gli è presa la “googlite” pure a loro. Confondere le idee ai clienti dev’essere la moda del momento.
L’altro, Gsuite, invece ha cambiato nome un numero imprecisato di volte, che spesso mi incasino ancora oggi.
A grandi linee offrono la posta elettronica su dominio personalizzato, la gestione degli utenti, la suite da ufficio (foglio di calcolo, scrittura testi, presentazioni multimediali, eccetera), un gestore di siti web/simil-wikipedia, un gestore file centralizzato, spazio in cloud a profusione, gestore di servizi mobile eccetera. In pratica di tutto di più, l’unica cosa di rilievo che differiscono i prodotti sono la suite Office per Windows e Mac lato Microsoft, e il gestore di Foto lato Google. Il resto bene o male è replicabile da un lato o dall’altro con più o meno difficoltà o vantaggi/svantaggi a seconda delle situazioni.
Anche il prezzo è identico, 10 euro circa al mese per utente.
Quindi scegliere uno o l’altro per la propria azienda, ma anche come supporto al proprio sito personale è la stessa cosa? Direi di no, anche se come detto di fatto sono complementari. Ci sono situazioni per cui uno prevale sull’altro e non ultimo può esserci una “simpatia” per il metodo di lavoro o per l’azienda.
Ad esempio Microsoft ha la gestione dei servizi un po’ più cervellotica di Google, entrambi però non hanno una gestione amministrativa totalmente unificata per davvero.
Il single sign-on funziona in modo egregio per entrambi. Ma quello Microsoft è leggermente confusionario, nel senso che paradossalmente lo stesso indirizzo di posta si può usare sia per i servizi business che quelli consumer. Google ad esempio non lo permette. Questo porta ad una confusione nel momento in cui si necessita di avere un multi-login su servizi business e consumer. L’utente non sa più in quale profilo sta operando.
Lato aziendale Microsoft ha un considerevole vantaggio se la rete è comandata da una foresta Active Directory, in questo caso si riesce a centralizzare l’utenza (e la gestione della security) in modo molto efficace.
Ma se si ha una flotta di smartphone/tablet Android, la cosa potrebbe ribaltarsi, Google chiaramente avendo Android come proprietà riesce a gestire meglio la “cosa” mobile.
Sicuramente quando Google lanciò il programma business aveva un considerevole vantaggio sui servizi offerti. Ma ad oggi l’azienda di Redmond ha ampiamente colmato il gap, anzi probabilmente offre anche più servizi. Nella schermata di amministrazione compaiono un sacco di cose che talvolta devo andare persino a rileggere cosa sono perché neanche lo ricordo.
Personalmente reputo il cloud di Microsoft il migliore del lotto. Drive è migliorato, ma Onedrive rimane (a mio avviso) nettamente migliore.
La gestione degli utenti, con un Active directory sincronizzato con quello locale si può dire che vinca a mani basse Microsoft. Ma se parliamo di livello di complessità quello di Google è più facile per la gestione, decisamente più incasinato però se lo si vuole collegare ad un AD locale.
Insomma come avete capito per come la si giri è una lotta continua tra i due colossi. Di certo offrire la suite Office mette sul piatto della valutazione economica un bel macigno sulla percezione del cliente. Cioè a parità di prezzo offerto, l’offerta Microsoft appare decisamente più vantaggiosa. Su questo aspetto Google deve darsi una mossa, perché l’ottimo servizio di posta oggi da solo non basta a giustificare i 10 euro mensili.
Più in generale mi pare che Google abbia perso la verve iniziale che la portava a fare cose anche ardite. Microsoft sembra aver preso ad esempio Apple nel tentativo di disegnare un concetto di Family Feeling anche dal punto di vista visivo. E ci sta riuscendo dando una immagine generale di efficacia ed efficienza dei propri servizi.