E se vi dicessi che è possibile avere una Virtual Private Server gratis, ma non solo gratis, con specifiche che altrove definirebbero come PRO o Enterprise?
Oracle Cloud Infrastructure (OCI) nel suo free tier è tanta roba, tantissima. Infatti, ci viene “regalata” una o più Virtual Private Server a seconda del taglio che gli diamo. Nel caso massimo avremo una VPS da 24 Gigabytes di RAM, 4 CPU e 200 Gigabytes di Disco!
L’unica nota particolare di quanto sopra è che le CPU sono ARM e non X86. Se proprio vogliamo dei processori Cisc anziché Risc, possiamo scegliere le CPU AMD che però hanno dei termini molto più ristretti che non prendiamo in considerazione in questo articolo.

Il motivo è piuttosto semplice, nel 99% dei casi andremo ad usare Linux e per questa architettura la scelta è ampia, dalla Oracle Linux che ovviamente è certificata, abbiamo anche la “nostra” Ubuntu con limitazioni trascurabili.
Tornando alla VPS con chip ARM, i dettagli di cui sopra possono essere splittati, tenendo conto che il disco minimo è di 50 Gigabytes. Pertanto, potremo fare un massimo di quattro macchine, la cui singola avrà una CPU, 6 Gigabytes di RAM e appunto il taglio minimo del disco.
Tanta roba! consideriamo che una VPS con una CPU X86, 2 Gigabytes di RAM e 20 Gigabytes di disco SSD/NVM, viene venduta tra le 50 e le 100 euro l’anno.
Ma mica è finita qui, in fase di creazione dell’account, infatti, avremo modo di scegliere il datacenter, e nel caso di specie Oracle ne ha uno a Milano…
Wow… e no. non è ancora finita. Tra le opzioni c’è un firewall che possiamo definire “bare-metal” e quindi si antepone alla macchina virtuale, o le macchine nel caso multiplo, che possiamo gestire direttamente con regole granulari. Ovviamente avremo a disposizione un indirizzo IP pubblico e un DNS provvisorio. Sull’utilizzo della rete pubblica ci sono dei paletti, sebbene piuttosto larghi. Il numero di e-mail massime (3000 al giorno) e l’utilizzo dati in uscita, 10 Terabytes al mese. Numeri che per un sito, anche tanto trafficato, sono irraggiungibili.
E no, non è ancora finita. Non ci volete mettere un servizio di Backup? Cinque istanze totali, un altro servizio che di norma costa quanto la VPS medesima visto che lo spazio occupato sarà equivalente alla macchina stessa.
Ci sono ulteriori opzioni che non ho ancora provato, come due istanze da dieci Gigabytes per oggetti ad uso non frequente, e istanze esterne per Database NOsql o JSON.
Cosa serve per avere tutto ciò? Una carta di credito, non una prepagata o di debito, ma una “vera”. Nella fase di creazione dell’account ad un certo punto viene chiesta una transazione di prova (cioè non contabilizzata) di circa 1 euro, questo per evitare che il solito furbo di turno si attesti free-tier all’infinito.
L’account parte con 30 giorni di prova e 300 dollari per provare anche altri servizi. È importante cambiare l’account di prova con un account fisso non appena abbiamo famigliarizzato con OCI. Perché al termine dei 30 giorni le istanze, cioè le VPS, vengono eliminate se non abbiamo effettuato il cambio di profilo. Nella fase di upgrade viene chiesto il pre-addebito di circa 100 euro. Non significa che pagate 100 euro, ma state pre-autorizzando questo valore nel caso lo utilizziate risorse non-free anche parzialmente.
Sto usando questa soluzione da mesi, nel mio caso ho creato una macchina “full power” anche perché ho usato Docker e Portainer. Tra le immagini anche una classica installazione di WordPress e Nginx-proxy.
Link:
Buongiorno Walter!
ho trovato questo articolo molto utile e interessante, e seguirò la tua guida!
ti volevo chiedere alcune domande da utilizzatore VPS OCI quale tu sei:
se si fanno 4 macchine Ampere, 1 CPU e 6 GB ram ciascuna e taglio minimo del disco, si hanno a disposizione 4 relativi IP pubblici sempre free?
ho letto che è possibile effettuare una “snapshot”(immagine) della macchina virtuale (in modo da riportarla ad uno stato precedente a seguito di modifiche errate, ecc), tale snapshot è sempre free?
Grazie.
Red.
Salve, si da quello che so Oracle rilascia fino a 6 indirizzi IP pubblici free. Va tenuto conto che ha due tipologie di indirizzi pubblici, effettivi e riservati. I sei di cui si parla sono gli effettivi, in pratica questi sono assegnati e rimangono tali finché l’istanza resta “viva”. Il riservato invece rimane tale anche dopo la cancellazione. Tecnicamente e per quanto provato l’istanza si può cancellare solo se siamo noi a farlo. Nel mio caso mi hanno pure spostato di pool virtualizzato e non è successo nulla.
Per le snapshot di immagine che io sappia ci sono solo i backup descritti nell’articolo. Se vogliamo sono delle snapshot di fatto. Di quelle ce ne sono 5 full, ma solo se fatte manualmente, se sono schedulate al massimo una full e quattro incrementali.
Ti ringrazio tanto per la risposta dettagliata.