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macOS high-sierra, 8 trucchi poco noti.

Vediamo alcune piccole peculiarità del sistema operativo Apple che non sono generalmente note. Quindi potreste conoscerle come scoprirle qui per la prima volta.

Split Screen.

Da Windows 7 in qua uno delle feature più invidiate era quella di poter suddividere le finestre portandole su uno dei lati o scegliendo una voce del menu apposita. Non siamo a quel livello tanto è vero che una delle app più famose per macOS imita proprio quelle funzionalità, però una funzione di divisione dello schermo in verticale (split screen) esiste. Si devono avere ovviamente due applicativi, ma in realtà possono essercene molti di più, e basta premere l’iconico pallino verde (in alto a sinistra delle finestre) con il mouse avendo l’accortezza di tenerlo premuto a lungo. Dopo un attimo se avete solo due applicazioni queste si divideranno nello schermo. Se invece ne avete tre o di più avrete la possibilità di muovere l’applicazione in primo piano su uno dei due lati (destro o sinistro) mentre gli altri si divideranno equamente lo stesso spazio. Cliccando poi su una delle finestre  della zona promiscua questa andrà a massimizzare la metà di quella porzione di video oscurando le altre. La metà, ovvero la riga che divide le due applicazioni si può spostare, dando più porzione video ad una rispetto all’altra. Nel effettuare questa operazione di fatto è stato creato un nuovo desktop in modalità full screen, quindi le altre app silenti non interessate dalla questione sono rimaste nel desktop principale.

Organizzazione delle icone della Tray Bar.

In macOS le icone sono sulla barra in alto. A dispetto di Windows però si possono riorganizzare (quasi) tutte, o meglio il sistema operativo di Redmond permette una riorganizzazione ma limitata, ad esempio l’ora ed altri elementi di base non si possono muovere. In macOS invece si possono riorganizzare ad eccezione dell’icona della Sidebar introdotta in macOS Yosemite. Per muovere le icone è sufficiente tenere premuto il tasto Command ⌘e muovere con il mouse le icone nella posizione desiderata. Tale informazione resterà fissa nel proprio profilo.

Spotlight e chiusura applicazioni

Questo trucco è sicuramente più noto, ma ho scoperto che più di qualcuno non lo conosce. Per attivare un programma si può utilizzare più di una strada, attivare Launchpad dalla dock, andare sulla voce Programmi del Finder, oppure utilizzare spotlight. Ovvero una barra di ricerca universale, infatti esso non serve solo a intercettare programmi, ma anche cercare file o directory e persino su internet. La barra si attiva premendo l’icona a forma di lente d’ingrandimento nella tray bar oppure attraverso la combo Command ⌘ + Spacebar. Basterà poi iniziare a scrivere il nome del programma che vogliamo lanciare per vedercelo apparire nella ricerca in tempo reale; un semplice invio e lo lanciamo. Per chiuderlo in modo definitivo ci viene in aiuto la combo Command ⌘ + Q. Questa combo infatti uccide il programma e non lo mantiene in memoria come talvolta accade con alcuni programmi che in realtà rimangono in standby sulla dock.

Emoji

E’ un po’ una fissa di Apple quelle delle Emoji, e anche macOS non scappa a questo dogma. Esiste infatti una scorciatoia che permette di inserire in pressoché qualsiasi elemento di input testuale le famose smile 😀. Per attivare questa scorciatoia ci avvaliamo della combo di tasti Control + Command ⌘ + Spacebar. Uscirà in corrispondenza del cursore sul testo una finestra a pop-up con tutto il catalogo delle famose “faccine”.

Scrittura veloce.

Nel sistema di immissione testo ci sono delle combo di tasti pressoché universali in qualsiasi programma. Ovvero una volta evidenziata una parola, o una frase potremo scegliere la combo Command ⌘ + b per trasformare in grassetto la selezione. Lo stesso potremo fare con Command ⌘ + i per trasformarlo in italic o corsivo. Con Command ⌘ + u trasformiamo il testo in sottolineato. Se desideriamo annullare questi effetti basterà tornare a ripetere la sequenza, anche in presenza di una successiva ri-selezione.

Dark mode.

Nella WWDC del 2018 è stato presentato macOS Mojave che tra le novità di punta presenta una dark mode, cioè una modalità oscurata a colori neri del sistema operativo. Si tratta in realtà di un upgrade della dark mode che già esiste dalla Yosemite. Andando infatti su Preferenze di sistema -> Generale tra le varie opzioni è presente “scurisci la barra dei menu e la dockbar“. Non è certo la stessa cosa proposta da Mojave, tuttavia è una sorta di anticipazione della dark mode.

Velocizzare la Dock.

Da molto tempo in macOS è possibile scegliere di far scomparire la Dock affinché appaia solo quando il mouse tocca il bordo inferiore (o il bordo dove l’avete posizionata). Questa funzione (preferenze di sistema -> dock -> mostra e nascondi automaticamente) è utile perché così non si spreca spazio inutile a video, però l’animazione e la velocità con cui esce può risultare fastidiosamente “lenta”. Si tratta di qualche decimo di secondo, che però ripetuto molte volte nella giornata non la rende psicologicamente veloce quanto vorremo. Questo è dovuto al fatto che ci sono delle animazioni che mostrano la dock uscire. Esistono due strade. Il primo comando da impartire sul terminale è quello di azzerare il tempo di risposta:


defaults write com.apple.dock autohide-delay -float 0; killall Dock

In questo caso abbiamo messo l’esposizione della Dock alla massima velocità. Se poi non è ancora abbastanza possiamo intervenire eliminando l’effetto della transizione, ovvero l’animazione di uscita rendendola di fatto immediata. Utilizzeremo questo comando:


defaults write com.apple.dock autohide-time-modifier -float 0; killall Dock

Se desideriamo tornare indietro i comandi per eliminare gli effetti rispettivamente del primo e secondo esempio sono:

defaults write com.apple.dock autohide-delay -float 1; killall Dock
defaults delete com.apple.dock autohide-time-modifier -float 1; killall Dock

Comprimere e proteggere i file con password.

In Windows solo da Windows Vista è stato aggiunto il sistema di compressione dei file e cartelle integrato. Il sistema operativo Apple propone la possibilità di comprimere un file o una cartella nelle funzioni proposte dal tasto destro. Ma se desiderassimo creare un file compresso (in formato zip) e protetto da password? Ci viene in aiuto la linea di comando, per cui è necessario aprire il terminale e posizionarlo nella cartella dove vogliamo creare il nuovo file compresso. A questo punto scriviamo:


zip -e nomefilecompresso.zip

La funzione -e indica appunto l’opzione di proteggere il nuovo file compresso da una password di accesso. A questo punto sarà necessario trascinare dal finder il file, o i files, che intendiamo includere, quindi completare con invio. Nel prompt del terminale ci verrà chiesto di inserire una password, di reinserirla per conferma e solo a questo punto si avvia la compressione con il nuovo file.

Ricordo poi altri argomenti di possibile interesse come la cattura dello schermo, gestione della Dashboard o alcuni trucchi sul Finder.

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