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Cakebrew: HomeBrew GUI

Uno degli articoli più letti di questo sito è senza dubbio la mia guida a HomeBrew o se volete semplicemente Brew. Proprio in quell’articolo citavo l’assonanza con il sistema “apt” di Debian / Ubuntu che permette da riga di comando di trovare, installare e tenere aggiornato tutto il parco software del sistema operativo.

Brew fa la stessa cosa in ambito MacOS, ma appunto come nella controparte Linux lo fa esclusivamente via linea di comando. Nonostante i comandi da ricordare siano sostanzialmente tre: cerca, installa, aggiorna; la cosa crea una barriera psicologica all’utente medio-basso che viene preso da una sorta di paura nel “fare disastri”. Cioè mandare in blocco il sistema operativo e non sapere poi a chi rivolgersi per uscirne. Comprensibile.

In questo caso ci avevano pensato già da tempo, ma lo scopro solo da qualche settimana. Cakebrew è di fatto un software scritto nel linguaggio nativo per Mac. E’ compatibile quindi anche con i processori Silicon ed è addirittura tradotto in Italiano.

L’installazione può avvenire in due modi (sarebbero tre, ma il terzo non lo prendo in esame). Scaricarlo come un qualsiasi programma, installarlo tramite linea di comando con Brew. Inutile che vi dica di usare quest’ultima, anche perché appunto poi si potrà godere degli aggiornamenti automatizzati.

Il comando è:

brew install --cask cakebrew

Una volta installato, l’interfaccia è piuttosto semplice, sono presenti i software installati, eventuali software da aggiornare. L’elenco di tutte le formule, cioè i software censiti e disponibili per il download, i repos, ovvero i canali da cui poi deriva l’elenco delle formule. Ed infine le “foglie” cioè i software che stanno in cima e che eventualmente hanno richiesto l’installazione di altri software come loro dipendenza. Ovvero in soldoni quello che avete esplicitamente installato.

Motivo per cui, l’avevo spiegato anche nella guida, che nella sezione “installati” vedrete molta più roba di quello che potreste ricordare di aver scelto.

Non ultimo in basso della colonna di sinistra i tool Doctor e Aggiornare. Nel caso sorgessero problemi e per forzare l’aggiornamento.

Personalmente uso la ZSH come shell di sistema, l’installazione è avvenuta senza problemi e le funzionalità pure. Anche se devo dire che l’aggiornamento mi ha lasciato un po’ perplesso. Funziona, ma l’aggiornamento prevede di selezionare i software a cui questo va applicato. Cioè non c’è l’equivalente di “brew upgrade” che prende tutto il software obsoleto. Qui dobbiamo esplicitamente selezionare tutto, nulla di grave, un CONTROL + A e poi si da il comando COMMAND + R o se vogliamo il tasto aggiorna (a forma di circolo infinito) sulla barra in alto.

Cose che si possono fare in più

Ci sono anche delle cose interessanti che via linea di comando sono particolarmente ostiche o del tutto impossibili. Ad esempio se selezioniamo una formula, con il tasto destro “Maggiori informazioni” (o icona “i” in alto) otteniamo una serie di info tra cui i siti web di riferimento, in particolare le pagine di GitHub da cui gran parte derivano questi progetti.

Esiste poi una funzione “esportare le installazioni di Brew” sotto il menu “Strumenti”. E chiaramente il suo contrario, cioè importa. Potrebbe essere molto interessante in contesti in cui ha il Mac Nuovo o vuoi passare lo stesso tipo di installazioni a qualcun’altro. Visto che siamo in questo sotto-menu, li dentro trovate anche “Pulizia” che serve a liberare spazio buttando via le installazioni e gli aggiornamenti più vecchi.

In definitiva per chi usa la linea di comando come le sue tasche non troverà grossi vantaggi, per tutti gli altri ed in particolare i neofiti si tratta di un grande aiuto per avvicinarsi a Brew.

Maggiori informazioni e dove scaricare il programma: Sito web ufficiale – Pagina di Github.

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