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Ubuntu server: aggiornamenti automatici

Durante l’installazione delle versioni server, sicuramente dalla 10.04 in qua, durante il processo di installazione del server arriva una parte del wizard dove pone la fatidica domanda “come vuoi gestire gli aggiornamenti“, o qualcosa di molto simile, proponendo una serie di opzioni.

Tra queste c’è sicuramente la interessante opzione intermedia, che prevede solo gli aggiornamenti di sicurezza. Ma tra questi aggiornamenti ci sono anche i kernel, che sono minimo 100 megabytes a botta. Il problema è che tale aggiornamento di fatto scarica si i nuovi kernel, ma senza un riavvio che li applica, per cui questi si accatastano fintanto che c’è spazio disco, e senza un apt autoremove, per altro indicato dal sistema medesimo quando necessario, i files rimarranno a disposizione nel sistema.

Se il server è mantenuto da un sistemista o da qualche controllo sullo spazio disco può anche andare bene, ma se è lasciato un po’ a se stesso o non si prevede di curarsi troppo è bene scegliere di non installare alcun aggiornamento.

Se tuttavia avete scelto in fase di installazione gli aggiornamenti automatici, oppure non vi ricordate, è possibile visionare il file /etc/apt/apt.conf.d/10periodic

In particolare la riga seguente:

APT::Periodic::Update-Package-Lists "1";

dovrà diventare:

APT::Periodic::Update-Package-Lists "0";

Da questo momento in poi eventuali aggiornamenti non saranno applicati in automatico ma sarà richiesto l’intervento manuale di un sysadmin con i classici apt update && apt upgrade.

Cosa faccio se ho il disco pieno?

Se vi ritrovate nella peggiore situazione di un disco pieno al 100% è praticamente certo che non sarete in grado di fare nulla, nemmeno un apt autoremove perché comunque è necessario un po’ di spazio disco per operare.

In questo caso è necessario andare nella cartella /usr/src dove sono appunto immagazzinati i vari kernel che sono stati scaricati. Prima però è necessario controllare l’attuale Kernel in uso con il comando uname -a

Guardate bene la versione, probabilmente è numericamente la più vecchia, il consiglio è di cancellare quelle immediatamente dopo, almeno due o tre versioni, e con un po’ di spazio disco libero dare il comando apt-autoremove che si farà carico di scaricare in modo corretto i vari kernel e in linea teorica gestire l’eccezione di quelli che avete brutalmente cancellato a mano. Sarà anche necessario rivedere il grub affinché non tenga traccia di Kernel che non sono più validi, come appunto quelli cancellati e che magari per sfortuna invece sono rimasti registrati.

In questo caso diamo il comando:

cat /boot/grub/grub.cfg | grep Linux

pongo l’attenzione al grep con Linux, in particolare la L maiuscola, viceversa tiriamo su un sacco di linee inutili, e nel risultato guardiamo quali versioni sono in carico al prossimo reboot. Siccome il server necessiterà anche di un aggiornamento dei pacchetti, tra i quali ci sarà anche lo stesso grub, dare un apt update && apt upgrade dovrebbe risolvere la questione in automatico senza intervenire in noiosi file di configurazione.

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