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Veloce panoramica di Gutenberg

Guntenberg, il futuro della scrittura secondo WordPress

Chi ha aggiornato a WordPress 4.9.8 avrà notato l’enorme banner in home page lato Bacheca che invita ad installare il plugin di Gutenberg, oltre al plugin classico di TinyMCE.

Purtroppo, o per fortuna, le cose non restano ferme e l’impatto di questo Gutenberg presumo non sarà proprio indolore. Si tratta di un progetto di WordPress che mira a rimpiazzare il vecchio sistema di scrittura WYSIWYG (cioè What You See Is What You Get, o tradotto quello che vede è quello che ottieni) in pratica il vecchio editor visuale che non era prodotto da WordPress, ma era mutuato, pur con modifiche ed adattamenti, da TinyMCE.

Analizzando la questione da un punto di vista logico c’è da stupirsi che non ci abbiano pensato prima, in fondo la scrittura è il core di WordPress. Gutenberg, che prende il nome dal padre della stampa tecnica moderna, è un progetto di scrittura visuale piuttosto ambizioso.

Non nego che inizialmente l’impatto sia stato un po’ così.. ti spiazza. Quello che salta all’occhio sono i blocchi. Cioè la scrittura viene ingabbiata in blocchi, che a grandi linee corrispondono ai paragrafi. Infatti ogni volta che premete il tasto invio ne viene creato uno nuovo. La cosa interessante che è questi blocchi possono essere spostati, cioè ad esempio scriviamo qualcosa, ma poi ci rendiamo conto che forse andava scritta prima. Prendiamo questo blocco e lo portiamo, attraverso i tasti a scomparsa sulla sinistra, più in alto o in basso. Andando invece sul bordo appare la classica “manina” che ci invita tramite drag&drop a spostarlo dove lo desideriamo.

Sulla destra invece compaiono dei menu (icona a tre puntini) che porta ad un utilizzo più evoluto. Infatti possiamo modificare l’HTML solo per questo specifico blocco, duplicarlo, spostarlo anche da qui ed infine aggiungerlo ai blocchi riutilizzabili. Eh si! infatti i blocchi si possono salvare per un futuro riutilizzo. Nel momento in cui scegliamo questa opzione dobbiamo dare un nome al blocco riutilizzabile, dopo di che viene “chiusa” la possibilità di modificare il testo, a meno che non esplicitate la richiesta di modificarlo.  Da ora in poi, nel menu in alto a destra, potremo cercare il nostro blocco attraverso il nome che gli abbiamo dato per vederlo apparire nel corpo del post. Per toglierlo da quella lista è un po’ macchinoso, tocca per forza richiamarlo sul post, e solo da li, con lo stesso menu con cui l’abbiamo creato, troveremo la voce per rimuoverlo.

Da questa prima vista si evidenzia, in alto a sinistra, come i blocchi siano numerosi, ed è solo l’inizio, perché in futuro ne vedremo delle belle. Infatti i blocchi contengono svariate funzioni, aggiungere codice, aggiungere un video, aggiungere una tabella, immagini e perfino widget. La pagina del progetto prevede la possibilità di modificare a piacimento quelli attuali, con una funzione di sovrascrittura, oppure di crearne di nuovi.

Siccome la transizione è probabile che sia lunga, considerando che il vecchio sistema aveva in molti progetti  dei tasti personalizzati per ogni sorta di shortcode, cercando il blocco classic, potremo attivare il vecchio menu, dove ritroveremo i vecchi pulsanti. Non è consigliato utilizzarlo per scrivere, ma per aggiungere quelle funzioni “perse” e che andranno migrate. Questo è positivo, perché da WordPress 5.0 il sistema Guntenberg sarà di fatto obbligatorio.

Tornando ai blocchi. Per ognuno noterete sulla parte destra delle proprietà che possono cambiare a seconda del caso. Nella scrittura troverete le classiche impostazioni, per altro richiamabili con le scorciatoie da tastiera, oppure dal menu a scomparsa poco sopra il blocco medesimo. Ma il Menu Blocco sulla parte destra ha impostazioni più specifiche, come ad esempio modificare visivamente la grandezza dei caratteri, impostare un capolettera, fino ad arrivare ad una completa scelta di colori di sfondo, come del testo, oltre all’immancabile possibilità di chiamare direttamente delle classi dal foglio di stile. Come dicevo, questi parametri variano a seconda del blocco utilizzato, quindi le immagini avranno altre opzioni. Si veda l’immagine sottostante.

Differenti setup del blocco

Va detto che l’inserimento delle immagini ora è notevolmente migliorato, tra l’altro si può utilizzare un sistema di ridimensionamento visuale, tirando da un lato l’immagine, sino a portarla alla dimensione voluta. Sempre dai menu a scomparsa sarà semplice gestirla rispetto al testo. Rimangono tuttavia le opzioni di Media che nulla hanno a che vedere con Gutenberg.

Mi fermo qui, le cose da dire sono tantissime, nelle prossime settimane avrò modo di tornare sull’argomento, specie per quanto riguarda l’enorme lavoro di spostamento dei vecchi shortcode e tasti nel nuovo sistema di blocchi.

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