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Ubuntu server, aggiungere dischi in SAN con Multipath

Sebbene non ci sia abbondante documentazione in merito, ho trovato l’installazione di un nuovo volume in S.A.N. ( HP Eva 6400 su Server Blade con schede Qlogic QLA23xxx ) piuttosto semplice rispetto ad altre distribuzioni Linux più business oriented.

Procediamo con ordine, se non l’avete già fatto occorre installare il multipath-tools con il classico

sudo apt-get install multipath-tools

Questo installerà un set di programmi specifici per il multipath della S.A.N.
Infatti, per i pochi che non lo sapessero, un disco presentato dalla Storage Area Network in fibre channel presenterà tanti dischi quanto sono i path che portano allo switch in Fibra. Ovviamente non sarà possibile utilizzare questi dischi singolarmente poiché lo stesso Linux tende a mettere un read/write lock. Quindi è necessario un strato software che aggrega questi path per renderli disponibili in un solo punto di accesso virtuale.

Con il programma di cui sopra installato diamo subito uno sguardo allo stato del nostro multipath con il comando

sudo multipath -ll

vi verrà restituito qualcosa di simile

36001438005deca560000a000027b0000dm-0 HP      ,HSV400
[size=50G][features=0][hwhandler=0]
\_ round-robin 0 [prio=1][active]
 \_ 2:0:0:1 sda 8:0   [active][ready]
\_ round-robin 0 [prio=1][enabled]
 \_ 2:0:1:1 sdb 8:16  [active][ready]
\_ round-robin 0 [prio=1][enabled]
 \_ 3:0:0:1 sdc 8:32  [active][ready]
\_ round-robin 0 [prio=1][enabled]
 \_ 3:0:1:1 sdd 8:48  [active][ready]

La parte che in questo momento ci interessa è il wwid, ovvero quel lunghissimo set di caratteri che parte con 3600 e termina con dm-0. La copiamo avendo cura di togliere dm-0 che è un marcatore per distinguere questo disco aggregato da eventuali altri che presumibilmente si chiameranno dm-1 e così via.

Adesso creiamo sotto etc il file multipath.conf dove indicheremo come si chiamerà il nuovo disco aggregato, nel nostro caso lo chiamiamo simbolicamente pippo

sudo vi /etc/multipath.conf

questo il template di base, dove nella prima parte abbiamo cura di mettere in blacklist eventuali altri dischi fisici, come i dischi di sistema

# Don't include blacklisted devices when creating multipaths
devnode_blacklist {
    devnode "^(ram|raw|loop|fd|md|dm-|sr|scd|st)[0-9]*"
    devnode "^hd[a-z][[0-9]*]"
    devnode "^cciss!c[0-9]d[0-9]*[p[0-9]*]"
}

defaults {
    path_grouping_policy    failover
    failback                immediate
    polling_interval 5
}

#
# A new volume must be named.
#
multipaths {
    multipath {
        wwid    36001438005deca560000a000027b0000
        alias   pippo
    }
}

Quindi nel wwid dobbiamo incollare la lunga serie di caratteri alfanumerici vista in precedenza, mentre nell’alias sceglieremo un nome che esuli dalla blacklist iniziale, ovvero evitiamo di mettere sda o nomenclature simili. Ora non ci resta che far ripartire il demone multipathd con il comando esposto sotto, e ri-verificare la situazione del multipath.

sudo /etc/init.d/multipath-tools restart
sudo multipath -ll

se tutto è andato come dovrebbe, dovremo ottenere un outupt simile a questo

pippo (36001438005deca560000a000027b0000) dm-0 HP      ,HSV400
[size=50G][features=0][hwhandler=0]
\_ round-robin 0 [prio=1][active]
 \_ 2:0:0:1 sda 8:0   [active][ready]
\_ round-robin 0 [prio=1][enabled]
 \_ 2:0:1:1 sdb 8:16  [active][ready]
\_ round-robin 0 [prio=1][enabled]
 \_ 3:0:0:1 sdc 8:32  [active][ready]
\_ round-robin 0 [prio=1][enabled]
 \_ 3:0:1:1 sdd 8:48  [active][ready]

Ottimo! ora siamo pronti per inizializzare il nostro nuovo disco, che si trova sotto la cartella /dev/mapper/pippo
Creeremo il filesystem in ext4

sudo mkfs.ext4 /dev/mapper/pippo

E quindi possiamo agevolmente montarlo per poterlo utilizzare

sudo mkdir /media/nuovodisco
sudo mount -t ext4 /dev/mapper/pippo /media/nuovodisco

Abbiamo visto in questo articolo, come è possibile attivare e configurare il multipath per Storage Area Network in fiber Channel senza l’ausilio di software e/o licenze di terze parti, con la piena efficienza e sicurezza di un disco multicanale.

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